Anglomani e suicidi...
Sulla rivista trimestrale "madrelingua" mi ha colpito l'appello di Dario Fo: l'anglomania è un suicidio.
Sono la prima ad amare la cultura anglosassone e la lingua inglese e nel corso dei miei studi ho potuto comprendere l'importanza della conoscenza di una lingua straniera. Nella mia esperienza personale l'inglese è stato un ponte per arrivare là dove, senza, non sarei arrivata, è stato un utilissimo e indispensabile "tom tom" della comunicazione.
A quanto pare si disquisisce sulla possibilità di rendere alcune facoltà italiane monolingua, sostistuendo l'inglese all'italiano, e questo porterebbe a una aperta discriminazione della nostra lingua... che lo ricordo è l'italiano.
Si considera che questa scelta potrebbe aprire le porte a eccelse menti estere e darebbe inizio a un vero e proprio approccio di studio multiculturale. Certo, significherebbe uniformarsi ai canoni esteri e far progredire la "ricerca", avere banche dati consultabile all'estero e facilmente comprensibili e, anche, creare un esercito di italiani che può (potrebbe), fuori dal territorio dello stivale, conversare e lavorare in piena autonomia dotato di una lingua universalmente "compresa".
Ovviamente Dario Fo, anche solo a pensare di dover scegliere, si pone a difensore della nostra lingua e lo fa con forza: "basta appecoronarsi di fronte all'inglese" , dice. Non perchè conoscere un'altra lingua sia sbagliato ma solo per farci capire che stiamo perdendo di vista le nostre radici, le nostre origini e quanto di bello gli italiani hanno nel campo della cultura, della lingua, del teatro e della musica.
Io sono PRO diversità MA, soprattutto, per mantenere l'italiano come lingua principale.
Sono pienamente d'accordo con il linguista Robert Phillipson, nel sostenere un rapporto tra italiano e inglese molto vicino al bilinguismo. Fa parte della contemporaneità e secondo me è la scelta migliore, quella scelta che potrebbe agevolare gli italiani di domani nel mondo del lavoro e non solo.
Voi che ne pensate?
Andreste in una università italiana dove si parla solo inglese?
S.I.
Scrittrice per ArteMuse Editore
D & M Gruppo editoriale