Non sottomessa

29.09.2012 23:56

 

Ayaan Hirsi Ali

Un libro, scomodo, contro la segregazione islamica.

Non ho mai letto un libro più crudo e più fiero di "Non sottomessa". Attraverso i suoi occhi, Ayaan, descrive la gabbia d'oro, così la chiama, in cui si trova il mondo islamico. Si, perchè per l'autrice la gabbia non è solo per le donne ma anche per l'intero mondo islamico.

L'autrice usa la figura femminile, sempre sottomessa e bandita, per portare alla luce l'arretratezza e l'ottusità di questo popolo.

La panoramica parte dall'epoca antica, in cui il popolo islamico era tra i popoli più avanzati, fino all'epoca contemporanea in cui dimostra tutta la sua mancanza di "modernità", e con modernità vogliamo intendere tutte le sfumature legate a libertà, senso del popolo, senso del mondo, condizione della donna, istruzione, famiglia, amici, sesso, malattie.

Il mondo islamico viene descritto come fortemente arretrato e gretto. Ci sarebbe quella parte dell'islam cd. civilizzato o modernizzato che potrebbe insorgere per le considerazioni dell'autrice, ma lei stessa sostiene nelle sue pagine che è doveroso far conoscere la parte più lugubre della sua gente.

La pecca peggiore ,oltre ad una severa mancanza di volontà di emancipazione come popolo, è rappresentata dal fatto che l'islam basta a se stesso e  non sente di doversi adeguare al mondo degli altri neppure quando emigra verso paesi stranieri.

La diatriba della Ali comincia con la famosa uccisione del registra olandese Van Gogh. Ucciso da otto proiettili e poi sgozzato, ha subito l'onta di una lettera conficcata nel suo ventre contenente soltanto bestemmie e insulti. Un uomo, un manifesto di terrore e morte proveniente dal mondo islamico. La colpa era solo di aver sostenuto la sceneggiatura di un film basata su uno scritto della Ali, che oggi , dopo ripetute minacce, vive in un luogo segreto, scortata.

Come si puà pensare di vivere ogni giorno scortati, lontano dai propri cari e avere alle calcagna tutto un popolo?

E' inconcepibile per noi occidentali. Dvrebbe essere inconcepibile per tutti.

Il libro è superbo, denso di aneddoti, crudo e con descrizioni di torture e umiliazioni. L'autrice sostiene che solo attraverso la conoscenza di ciò che avviene tra le mura di casa si può capire la gravità della situazione: le bambine vengono infibulate poi sposate a vecchi o ragazzi più adulti con cui sono costrette a fare sesso, le ragazze (madri giovani) vengono ripudiate e nel peggiore dei casi uccise.

Un popolo che indegna le donne, e non solo, di tutto il mondo.

Il giardino che Allah ha posto sotto i piedi delle donne oggi queste donne non possono calpestarlo.

Leggiamo "Non sottomessa" per comprendere le diversità e l'impasse in cui si trova questo mondo. Per comprendere come il destino di un popolo possa essere legato eternamente alla libertà e alla emancipazione della donne. Un libro che ti scava nel cuore e ti lascia la consapevolezza della diversità-

Buona Lettura

Sarah

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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