Vincenzo Monfregola

29.11.2012 02:32

... ci trucchiamo
ai confini del cuore,
per nascondere
emozioni di vita
...

Oggi parliamo un pò con Vincenzo Monfregola, poeta moderno.

Ciao Vincenzo e benvenuto!

- Mi daresti una definizione di poeta?

Una domanda ardua, ognuno di noi è il poeta della propria vita, non ci sono diplomi o lauree per chi poeta… poetare non è altro che urlare in parole le emozioni che respirano della propria essenza, in un silenzio che accarezza l'anima senza alcun compromesso.

 

- Può sposarsi l'animo di un poeta con la frenesia di oggi?

La frenesia di oggi non dà spazio alla poesia di essere condivisa, ma aiuta chi di "poesia" vive ad amplificare quel mondo che urla dentro in perfetta contraddizione con quello che divora l'anima nei contesti sociali cui viviamo.

Il nostro è un mondo preso dalle etichette, dalle apparenze, magari non si leggono le poesie perché non sono di moda, proprio come non vanno dei colori perché il filone dell'anno ne obbliga la commercializzazione di altri predefiniti. Il pensiero dal quale troppo frequentemente ci si allontana è quello "dell'essere e non dell'apparire"; si preferisce un abito per l'anima che sia tempestato di applicazioni anziché di pura essenza pregiata del tutto individuale, legata a quell'io più profondo, quello più intimo, quello più personale.

Quindi ritengo che l'animo di un poeta si sposa con la frenesia del momento per forza di cose, ma in cuor proprio, tale frenesia, non fa altro che dare ulteriori conferme delle proprie certezze in perfetta contraddizione con tutto quel che oggi si tende a respirare.

 

- E Facebook? Sembra lontano anni luce il poeta stile Leopardi con penna, foglie e finestra oltre cui guardare. La nuova finestra sono i social?

No, i social network non sono altro che la possibilità di arrivare a tanti in modo immediato, danno la possibilità di avere una finestra per cercare di condividere ed arrivare a tanti. Ma non credo siano da sostituzione a chi ama raccontarsi in versi, ciò che si scrive in poesia appartiene solo a chi mette a nudo le proprie emozioni, emozioni che nascono e vivono in ognuno di noi.

 

- Dove trovi le tue ispirazioni?

L'ispirazione nasce da quanto ogni istante della mia essenza "vive".

Tutte le sfumature dei colori, anche i grigi e i neri, sono perle preziose che arricchiscono l'anima, affinché si viva di se stessi per tutto quello che la vita ci regala e le persone decidono di farti "vivere".

 

- Scrivi da molto? Hai pubblicato?

Scrivo dall'età adolescenziale, pubblicai la mia prona silloge quasi per caso dopo la partecipazione ad un Concorso Internazionale di Letteratura, mi classificai abbastanza bene, arrivai al terzo posto, da lì nacque, nel 2001, l'edito "Nel tempo dei girasoli"- Edizioni LER. Poi sono susseguite numerevoli antologie, tra le quali qualcuna anche scolastica, fino ad arrivare ai miei ultimi editi, nel 2012, "Ruvido inchiostro" - Rupe Mutevole Edizioni e "Follia" - Edizioni R.E.I.

 

- Ho notato che la poesia è molto penalizzata nel mondo del libro, che ne pensi?

Penso che non è giusto "penalizzare" alcun settore, se di poesia si respira è giusto dare anche questa possibilità a chi vuole nutrirsene. Purtroppo siamo visti come anime "bigotte", quindi pesanti e poco consone ai teatrini che si vedono ovunque; arreco questa penalizzazione soprattutto alle case editrici che tendono un po’ a commercializzare questa forma d'arte perché troppo distratti dalle correnti del momento.

 

- Io definirei le tue poesie "sfere perfette", perchè quando le leggo dentro vi trovo un mondo emotivo, sensazioni e colori. Sono piccole poesie che sfiorano l'haiku nella forma e nella completezza. Tu come la definiresti, la tua poesia?

Ma vedi i miei versi nascono soprattutto per quel riflesso delle mie emozioni che esplodono di fronte ad un foglio giallino, sai quelli da riciclo magari, è lì che svesti completamente la tua anima e cerchi di raccontarla in versi.

 

- Raccontaci qualcosa di te

Troppo difficile come domanda apre un mondo, ognuno di noi lo è, raccontare di me richiederebbe una risposta troppo lunga da riportare, quindi ti dico che "io" sono quello che si legge nei miei versi, sono quell'anima sempre alla ricerca della trasparenza d'animo, della reciproca chiarezza affinché nessun rapporto che inizia possa non conoscere la fine. Sono una persona che difende i propri valori e cerca di condividerli con chi riesce a sentire quanto esplode dentro.

Vincenzo Monfregola vuole essere un "qualunque" che regala le proprie emozioni riportandole in versi.

 

Grazie, a presto!

Lo potete contattare via Fb.

 

-E adesso lasciaci una poesia!!

 

Nella culla del vento

Come una donna

la natura scioglie

calici d'ombra,

dissetando misteri

e lune stanche

in questa valle,

dove la purezza

è tinta unita

sulla nostra pelle.

Qui dove il cielo

unisce palpiti

e stormi di stelle,

quando, riposando,

ci fa ascoltare voci

smaltate da lusinghe…

e quando, lento,

osserva mani bianche e nere

che scivolano come seta

in questo tempo

che dà corpo

a moduli e incanti,

quando l'alba, l'aurora,

la notte e il tramonto,

somigliano alla gioventù,

a quelle verità

che fanno grandi gli uomini!

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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