Ricordi di un vicolo cieco

06.11.2012 18:01

Banana Yoshimoto.

L'autrice ci regala cinque brevi racconti tristi, cinque attimi della sua vita che fa rivivere ai suoi personaggi. Il tono è molto pacato e il dolore si puà raccogliere dalle righe. Banana sente il bisogno di scrivere per esorcizzare i sentimenti " tristi" racchiusi in molte vicende della sua vita.

Divide le 5 storie con i fusuma, i tipici pannelli di legno e carta di riso in modo che ognuno abbia una vita propria, una sua stanza nel palazzo di una vita.

Ogni volta i personaggi trovano il modo di uscire da "un vicolo cieco " di dolore.

Dopo che tutto ti ha devastato nella vita la partenza a km di distanza di una persona cara  non può che riaprire le ferite. Le lacrime buone sono quelle che vuole farci assagiare B. Y. quelle che scendono giù dal viso nei momenti di genuinità della vita.

" Pensai che l'avrei custodito nello scrigno del mio cuore, e che se avessi finito col dimenticare in che situzione e con quale stato d'animo l'avevo visto, al momento della mia morte sarebbe stato uno dei paesaggi luminosi che mi sarebbero venuti incontro scintillando, come un simbolo di felicità" (pag. 154)

Una precisazione va comunque fatta: il modo di sentire delle persone orientali è sicuramente diverso dal nostro, quello che per noi potrebbe ssere un piatto avvenimento per loro invece può rappresentare una scossa. Per questo il libro forse non è adatto a lasciare un ricordo di se.

Buona lettura

S. I.

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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