L'inquietante urlo del silenzio

04.10.2012 18:59

 

Francesca Napoli

L'urlo del silenzio è l'ossimoro di Francesca Napoli. La dicotomia è la chiave di lettura di questo bel racconto. Bene, male, vita e morte, amore e oblio.

L'inquietante urlo del silenzio ci racconta la vita della giovane  e ricca Emily.

L'autrice con dettagliate descrizioni riesce a delineare il personaggio principale, senza essere banale o pesante e riesce, cosa che non è da tutti, a dosare bene la realtà e la fantasia. Da poco ho letto un altro libro di una giovane esordiente che ha cercato in tutto e per tutto di dare una pennellata del tutto italica alla sua opera fantasy, ma secondo me non è riuscita nell'intento, stonava. Francesca Napoli invece ha creato il giusto feeling tra l'aderenza alla realtà e il racconto soprannaturale.

Emily nella sua normalità cerca di sferzare il quotidiano con la sua passione per il mistero e ci riesce. La sua vita, dietro il correre degli eventi, non sarà più la stessa. Occhi che paralizzano, fiducia che si perde, sbarre che terrorizzano e voci nella testa. Relatà o follia? E' sottile la linea che divide il genio o il divino dalla follia ed Emily si perde in questa linea di mezzo per poi comprendere il suo vero ruolo nella vita di ognuno di noi.

Francesca Napoli crea un connubbio tra il racconto di una vita normale e quello di una vita parallela e lo fa facendoci credere che le cose che succedono alla protagonista sono possibili, potrebbero essere reali. Quando un autore riesce a farti capire il suo mondo e portartici dentro, è fatta, vuol dire che scrive bene.

Seguendo il racconto l'autrice posiziona qua e là dei giochini mentali che riescono ad essere compresi, che riescono a stuzzicare la mente e questo è molto piacevole.

Ma il racconto è anche una chiara metafora dei punti cardine della vita, l'amore, l'affetto, la famiglia e di tutto ciò che può distruggerli.

Un chiaro segnale di dare sempre libero spazio alle proprie volontà e di credere in se stessi pervade tutto il racconto fino alla fine.

E' come un vaso di Pandora, il male è ovunque è immanente nella realtà, ma alla fine ai personaggi è consentito di sperare. Il disagio di Emily è la incomprensione, la sua forza è l'amore. L'amore per la vita, per se stessa e per gli altri. In un viaggio nella mente del personaggio ci facciamo cullare dalla capacità espressiva delicata e leggera di una nuova autrice tutta siciliana.

Vi lascio con una frase del suo racconto edito da Butterfly Edizioni.

"Il vuoto del silenzio. Dove l'urlo inquietante della mia vita finita era un'eco senza fine."

Buona Lettura

S.

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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