La guerra di carta

20.11.2012 09:58

"Io Mondadori, re delle prime dodici pagine, dichiaro guerra a tutti i sovrani delle pagine di mezzo"

Potremmo immaginare così l'incipit della disputa o della "scanna" che la grande casa editrice Mondadori ha iniziato.

Cito testualmente da L'Espresso:

* A fronte di una forte crisi dell'editoria italiana-

"La rivoluzione potrebbe partire da iniziative come quella del gruppo Mondadori che ha firmato coi librai un contratto mai visto: si potranno prenotare le novità delle case editrici del gruppo (Sperling, Piemme, Einaudi) pagando solo al momento della resa. Rivoluzione? Sì, perché finora la catena funzionava così: il libraio pagava il volume nel momento della prenotazione. Alla resa dell'invenduto l'editore gli restituiva i soldi. Ecco perché il turnover era vertiginoso. Dall'altro lato, questo sistema garantiva le entrate dei piccoli editori e li costringeva a produrre sempre più libri. Ora tutto cambia. Non sono cose da addetti ai lavori, ma questioni che riguardano il sistema editoriale; e quindi il futuro della nostra cultura. Infatti, l'iniziativa di Mondadori rischia di avere un effetto perverso: dato che la merce va pagata solo alla resa (anche dopo sei mesi), al libraio conviene aquistare solo dalla galassia Mondadori (evitando di anticipare soldi). Insomma è la guerra. Ognuno reagisce come può. Feltrinelli per fare un esempio punta tutto sulla diversificazione merceologica: più gadget e meno libri. Ecco quindi le cronache e le strategie per sopravvivere." (grassetto e corsivo di chi scrive)

Tutti auspicano che cambieranno le stretegie e che forse miglioreranno ma l'attenzione delle case editrici si sposta verso il lettore compulsivo, quello che ha la necessità di leggere, basta che ci sia inchiostro sulla pagina. Questo potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per tutti coloro che hanno un libro nel cassetto, poichè c'è molta più attenzione agli autori sconosciuti o autoprodotti, ma temo che aumenterà sempre più la marea di libri in cui districarsi e da cui capire chi veramente scrive bene.

Spero che qualcosa cambi, che le piccole case editrici abbiano il coraggio di alzare la testa e puntare lo sguardo verso nuovi orizzonti, di darsi strategie forti, di correggere il tiro per non aver bisogno di una campagna di scontistica per restare a galla.

Intanto sulla scia di "50 sfumature" gli editori guardano molto al soft, all'erotico e addirittura al porno.

Quindi armiamoci di penna, calamaio e autoreggenti per creare nuove storie da 2 milioni di copie.

Chissà ognuno potrà sperimentare a casa!!!

Sarah

 

 

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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