La corimante

22.02.2013 17:46

 

Marcella Cioni

"Ascoltavo la terra... a volte sillabavo suoni e li regalavo agli alberi o alla pioggia".

Quando un libro ti lascia senza parole per giorni, diventa difficile trovarne di giuste per dare un giudizio che sia il più possibile obbiettivo. Personalmente mi ha lasciato un gran senso di felicità, pur nella profonda tristezza finale (ho pianto alla fine), poichè non c'è nulla di più bello che leggere un libro che appaga i sensi.

La corimante è un libro edito da Sellerio nel lontano 1993, scritto dalla allora cinquantenne Marcella Cioni.

L'autrice è una delle migliori penne che abbia mai letto.

La sua scrittura, barocca e precisa crea un andamento lento e di spessore nella lettura. "Lento e di spessore" però non deve far credere che si tratti di un libro spento e difficile, al contrario. E' scrittura ammaliante e fascinosa tipica di una fattucchiera, di una strega.

La corimante è un libro pieno di scorci di vita, scritto da una donna dotta e capace di rappresentare la mente umana attraverso similitudini e categorie inequivocabili e complete.

"... e quel dolore stranito, a poco a poco, divenne un feto ossificato dentro me, senza placenta e sangue che nutre".

Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, uno scorcio storico che si presenterà in tutta la sua durezza solo nell'ultima parte del libro, si svela la vita di Ione, corimante ovvero fattucchiera per diritto di nascita. Lo era la madre, lo era la nonna, lo sarà lei, corimante, per tutta la vita.

"... ora so che la felicità è appena uno sbarbaglìo che ci fa cogliere, a un tratto, tutto illeso e concorde".

Nella ricerca di un affrancamento da questa condizione, Ione da adolescente diventerà donna, incarnando un'idea di remissività e silente devozione tipiche della sua essenza di corimante.

Imparerà l'importanza del linguaggio, della Storia ( con la S maiuscola), della famiglia e dell'amore. Quest'amore mai descritto, sempre celato nel suo corpo, che esploderà totale nel suo contrario, nella morte.

E' un viaggio, un viaggio nella vita alla ricerca del suo inizio e del suo fine. Ione, è come l'Ulisse di cui imparò la vita, alla ricerca della sua Itaca, di quel posto nel mondo che ci fa comprendere di avere un valore. Una volta compreso sarà la libertà e il ritorno al vero sè che darà senso alla vita della giovane ragazza.

Lo definirei un libro generoso, poichè attraverso esso possiamo comprendere come il dolore che perfora la vita può risultare come antidoto alla infelicità. "Credevo di non poter soffrire più, ma il dolore non si perde mai, perchè esso nidifica e s'accovaccia nel corpo e da lì può urlare".

Mi piace pensare a questo libro come il "... e tornerò all'origine - L'essenziale- M. Mengoni 2013"

Buona Lettura

Sarah

 

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

L'intervista

02.03.2013 15:41
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