Il sogno dei Pesci

03.08.2012 10:43

 

 

 

Michela Maria Zanon ci regala la sua superba poesia.

Ci insegna che nella vita i sogni non muoiono se non per fare spazio ad altri sogni più grandi e più irraggiungibili. L'estasi della non-immaginabilità della vita si condensa nella ricerca di un ricovero dall'erosione dell'eros nelle vette più alte

Non siamo soli sul pianeta del pianto, ci dice, insieme a mille altre forma allegoriche della vita.

La sua è poesia contemporanea che assorbe dalla libertà e dalla capacità persuasiva tipica delle donne pensanti.

Nuda poesia che si insinua tra le pieghe della vita di ogni giorno, nei meandri dei sentimenti dolci e della rabbia.

L'autrice "distilla i suoi pensieri in alambicchi esistenziali" e crea nuove gioie poetiche.

Alcune poesie brevi hanno la forma e il sapore dell'haiku, poche parole che rappresentano il concetto e chiudono il cerchio dei sensi, altre attingono alla storia personale dell'autrice, altre ancora pescano nella rappresentazione mistico-religiosa.

Venti che trasportano il passato, gatti liquidi, pesci che tacciono il sentimento, sangue che pulsa nelle tempie e cani che rovistano negli angoli della mente, questa è la forma materiale della poesia di M. M. Zanon.

Buona Lettura

S.

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

L'intervista

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