Il mestiere di leggere

Mi capita di dare lezioni private, dai bambini delle elementari agli universitari, e spesso mi rendo conto di quanto poco si legga e di come i libri di testo invoglino sempre meno alla lettura.

Pochi giorni fa, avendo concluso la lezione, visto che rimaneva del tempo ho voluto fare un'ora di lettura.

Il ragazzo che seguo è molto bravo, aveva solo bisogno di essere rassicurato, diciamo così, ma nella lettura non aveva alcuna "grazia". Leggeva senza rispettare la punteggiatura, tutto d'un fiato e senza enfasi.

Gli ho spiegato come una migliore lettura lo poteva aiutare a fargli amare un libro ancora di più.

Abbiamo letto alcune poesie di Garcia Lorca e poi le prime 30 pgg dell'Iliade di Baricco... è andato in brodo di giuggiole. Dopo un pò che lo sentivo leggere gli ho detto che avevamo finito e poteva andare e lui: "No, per favore fammi leggere ancora... voglio sapere come finisce!"

Soddisfatta, l'ho fatto arrivare alla fine del capitolo.

Mi piace far leggere la gente, infondere la curiosità di un libro, la bellezza della mente di un autore, lo sento come una specie di dovere. (Purtroppo però la scuola non aiuta, la scuola è cambiata, sono cambiati anche i ragazzi e gli insegnanti.) Per questo cerco sempre di valutare i libri in maniera obbiettiva e mi sento in dovere di dire le cose che non vanno... perchè i libri una volta che li hai stampati appartengono agli altri!

Chi legge potrà emozionarsi con quelle righe parallele che si susseguono. Per questo scrivere è come regalare a qualcuno un pò di fantasia e un libro ti rimane nella mente... sia bello sia brutto...

Chi di voi non sa quale libro non "rileggere"...?

Anche per questo esorto gli autori emergenti a fare molta autocritica e autostima insieme... così da controbilanciare gli slanci emotivi.

Scrivete... così noi... leggiamo.

Sarah