Il crepuscolo dei vampiri
Colleen Gleason
Quarto della saga, "Il crepuscolo dei vampiri", mi ha attirato nella lettura. Devo dire che è un mix di alcuni clichè già visti in tv o letti qua e là ma la cosa che si può dire di bello all'autrice è che scrive molto bene, con dettaglio e con "movimento" direi. Non ci si stanca mai di leggere o di voler capire... come va a finire, cosa c'è dopo.
Ho trovato la traduzione in italiano ovviamente ottima ma devo dire che, e non ne capisco il motivo, c'è un uso spasmodico della parola -Egli. Quando si legge un testo anche "come" è scritto offre un taglio alla storia, magari un romanzo ambientato nell' '800 potrebbe avere dialoghi con riverenze che nel 2012 non sentiamo più e così via dicendo. Nel testo in questione invece, a parte poche persone, non si utilizza una lingua adeguata al tempo tranne che nella scelta di questa tempesta di "Egli" che mi pare la traduzione bella e pura dell'inglese he/him, ma sappiamo bene che per evitare che il testo stoni possiamo anche utilizzare la forma del "lui" in italiano, per creare più fluidità, o mettere accanto ad -egli -ella, per creare omogenità... cosa che non c'è.
Cmq dopo il mio sfogo grammaticale vorrei dare una recensione positiva al libro e suggerire di non fare come me, ovvero di non cominciare dal quarto episodio, bensì dal primo della saga. L'attrazione maggiore del lettore è intorno alla tresca amorosa a tre della protagonista, Vittoria Gardella e gli spasimanti Sebastian e Max. In questo episodio pare ricomporsi la storia d'amore primaria, che non svelo così la andate a leggere. Ma posso dire che se avete amato la storia di Buffy, vera eroina ispiratrice di questa saga letteraria, vi piacerà anche questa, che potremmo definire un'antenata della serie di Wedon.
C'è tanta passione vampiresca anche tra i semplici umani.
Buona Lettura
Sarah
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Scrittrice per ArteMuse Editore
D & M Gruppo editoriale