Hybrid
Io e Addie siamo nate nello stesso corpo. Le dita spettrali delle nostre anime erano strettamente intrecciate prima ancora che cominciassimo a respirare. I primi anni insieme sono stati anche i più felici. Poi sono cominciate le preoccupazioni, le labbra strette dei nostri genitori, le fronti corrugate delle insegnanti della scuola materna, le domande che tutti pronunciavano a mezza voce quando pensavano che non stessimo ascoltando.
«Perché non cominciano a stabilizzarsi?»
TRAMA:
In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l’anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell’infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un’aberrazione da correggere.
Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l’altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l’una dell’altra.
Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l’esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto. [fonte:Giunti]
***
Quando si dice "rush finale".
Terminato Hybrid in tempo per il tentativo di entrare a far parte delle Y Ambassadors, speriamo.
Quando avevo letto l'anteprima mi era piaciuta moltissimo l'idea della convivenza di due anime in un corpo e, anche se pensavo di poter trovare delle similitudini con L'ospite di S. Meyer, sono rimasta piacevolmente stupita dalle idee nuove della Zhang.
Il genere è stato associato al romanzo distopico ma io sono proprio d'accordo con Kat nel non doverlo definire tale, poichè non si tratta delle peculiarità tipiche di questa forma letteraria, non c'è un futuro e non c'è il sopravvento di pochi sulla popolazione (il fatto che i "diversi" siano relegati chissà dove non mi pare un motivo per associarlo), come è d'obbligo nella distopia.
K. Zhang crea un mondo parallelo, dove già si nasce con due anime in corpo.
Addie ed Eva, non sono anormali nella loro convivenza semmai anormale è che Eva non si spenga a favore di Addie. Come di può pensare di vivere con qualcuno e poi lasciarlo lentamente andare via?
Kat scrive molto bene in perfetta coincidenza con lo YA e crea la giusta tensione invogliando il lettore, già prima della metà del libro, a pensare ad un sequel o alla trasposizione cinematografica a cui si presta perfettamente, non per niente è subito diventata una saga: The Hybrid Chronicles.
Ho avuto modo di dialogare con l'autrice (e presto vi darò qualche chicca) e ho voluto leggere l'anteprima in lingua inglese per capire lo stile senza la contaminazione della traduzione: effetto meraviglioso.
I should not exist. But I do.
Questo dice Eva, ed è essenziale ma già dà l'idea di tutto il nucleo del libro, quasi come l'"essere o non essere" di Shakespeare, uno dilaniarsi tra l'esistenza e la parvenza di essa. L'idea del vivere è così pervasiva che la Zhang, almeno in questo primo capitolo, non ha avuto il tempo di inserire la classica storia d'amore. Si è concentrata nella definizione di Addie e Eva così da rendere quasi impossibile che il lettore possa preferire l'una all'altra: separarle appare quasi impossibile, un evento triste.
Forse avrei preferito, in alcuni punti, un ritmo più deciso... e se devo fare un appunto: questo è uno dei rarissimi casi in cui la copertina originale è molto più bella di quella italiana...
A presto... con le chicche di Kat in esclusiva su sulleparole.it
Sarah
Scrittrice per ArteMuse Editore
D & M Gruppo editoriale