Erika Corvo

24.09.2012 16:26

Oggi vi presento Erika Corvo, rossa scrittrice di Fantasy tutta italiana e tutta tosta. Le sue opere sono diponibili ai link che trovate in fondo all'intervista.

Erika mi ha colpito per la sua freschezza e per la determinazione che mette nelle sue righe. Imparerete a conoscere anche il suo punto di vista sulla vita da questa piccola e breve intervista. Potete contattarla alla sua pagina facebook e condividere il vostro punto di vista sui suoi scritti con lei, non è un tipo che si tira indietro.

Gustatevela

 

Ciao Erika, prima di tutto... è parente tuo il belloccio della copertina del libro? (Siamo frivole)-(metto subito la copertina così capiscono di cosa parlo!!!)

 

Eh, magari! Fosse mio parente, avrei commesso incesto, contaci! Se ti capita tra le mani il suo numero di telefono, fammelo avere! Prima ne farò buon uso, poi lo metterò in palio tra i miei lettori… Dai è bello iniziare un’intervista scherzando, una volta tanto!

 

Come si sceglie una copertina?

Spulciando tra le mille foto di fotolia, come consigliato dalle case editrici. Ho passato qualche notte in bianco per sceglierla, anche perché le foto in vendita in quei siti sono piuttosto “soft”, non ci sono molte immagini forti, mentre il libro lo richiedeva. Mi avevano fatto notare che, leggendo il titolo, si sarebbe potuto facilmente equivocare, e che “Fratelli dello Spazio Profondo” avrebbe potuto far pensare a qualcosa di mistico, quindi era d’obbligo un’immagine che invece riportasse alla guerra, e anche al bel figliolo del protagonista. Guardi, riguardi, prendi nota, ricontrolli, non sei per niente convinta, riprovi la sera dopo… Poi lo vedi e pensi: è lui. E’ lui e basta, non ce n’è per nessuno. Io sono innamorata di quella foto, ma quando ho pubblicato con la Youcanprint ho voluto cambiare per diversificare l’offerta sul mercato. Dato che sono sempre alla ricerca di critiche molto più che di elogi, sono andata a cercare una ragazza che, in un suo commento, aveva detto che quella foto non le piaceva proprio. E sono riuscita a contattarla. C’è rimasta male quando mi sono presentata dicendole che la adoravo per le sue critiche e che volevo saperne di più! Diceva che le sembrava un’immagine troppo erotica per un libro di avventure. Può darsi che avesse ragione, chi lo sa… quello che piace a me, non è detto che debba piacere a tutti! Dopo altre notti in bianco, ne ho trovata una che almeno mi riportava alla mente una scena del libro, e ho scelto quella. Ma a me continua a piacere quel bel pezzo di figliolo…

 

Torniamo indietro, in parole povere, tu sei...

 

Per riassumere in breve la mia vita senza ripetere all’infinito quello che ho già detto in altre interviste, ho avuto mezzo secolo di casini a non finire. Tanti, al mio posto, si sarebbero arresi. Qualcuno si sarebbe sparato. Qualcun altro avrebbe combattuto con le unghie e coi denti come ho fatto io. Una volta ho letto una frase, che ho deciso di fare mia: “Non si tratta di subire l’esistenza, ma di trasformarla”. Ho cercato di trasformare in dono tutto quello che mi succedeva di cattivo. In una canzone di Paola Turci c’è una frase mitica: “Combatterò questa paura che ora mi libera”. Ed è quello che ho fatto io: ho usato la mia situazione infernale per farmi crescere le ali e volare via.

Non è una pubblicità della Red Bull.

 

Cosa si sente quando si ha tra le mani la propria creatura di carta?

 

Brian Black è nato da una foto di Brandon Lee che tenevo appesa accanto al letto (e ce l'ho ancora), ma nemmeno sapevo chi fosse, Brandon: "Il Corvo" l'ho visto qualche anno più tardi. Mi era capitata in mano per caso, e mi faceva viaggiare con la fantasia. Mi sono detta: " Che bel tipo, quasi quasi gli cucio addosso un personaggio, e poi gli invento una storia su misura." E così è stato. Saranno più di vent'anni che prima di dormire auguro la buonanotte a quella foto, promettendogli che gli avrei dato vita. L'ho fatto davvero. Quando ho avuto in mano la mia copia del libro, ho guardato la foto, e gli ho detto: “promessa mantenuta. Sei vivo.” Come aver dato alla luce il terzo figlio, anche se la gestazione è durata vent’anni!

Devo aggiungere che è stata una soddisfazione molto privata e da non divulgare in giro: la maggior parte della gente, purtroppo ti sorride davanti e ti accoltella alle spalle appena ti giri. Già notavo le facce storte quando mi hanno visto parlare in cortile con il libro in mano. Quando poi qualcuno l’ha letto e ha scoperto che la rossa che fa la badante scrive libri ed è più colta di loro, mi hanno spaccato le piante nei vasi, tagliato le gomme della macchina, e varie altre. Mi fanno pena.

 

Cosa hai provato quando la casa editrice ti ha detto che il tuo romanzo andava bene?

 

Oh, la prima volta ci sono quasi cascata! Per cinque minuti ho dato i numeri. Poi sono arrivata in fondo alla lettera, e li ho dati in un altro senso. Ho presentato il racconto a tutte le case editrici che sono riuscita a trovare su internet, quindi, dopo la debita attesa, le risposte sono arrivate a raffica, una dietro l’altra. Mamma, che presa per i fondelli, l’editoria attuale! Almeno un venti, venticinque risposte da altrettanti editori. Tutti belli entusiasti e prodighi di elogi: e quant’è bello, e come sei brava, e com’è scritto bene… solo che in fondo alla lettera, scoprivi che gli elogi fossero direttamente proporzionali alla cifra chiesta. Fino a 3600 euro chiesto dalla Albatros, 3000 dalla Nuovi autori, poi scendendo fino ai 600 della La Riflessione. Questi ultimi mi avrebbero poi corrisposto la fantastica cifra di 5 centesimi a copia venduta. La MJM edizioni, invece, chiedeva solo 1300 euro, in compenso poi ti avrebbe pagato in copie del libro. Neanche i 5 centesimi di quegli altri! Il massimo è stato quando ho iscritto i miei libri ad un bel concorso nazionale indetto annualmente dalla Italia Letteraria Editrice, dove oltretutto dovevi pagare per iscriverti. Bè, pensi, con i soldi che tirano su, possono pubblicare i primi tre… Sentite com’è finita: mi classifico terza, e mi arriva la lettera di congratulazioni… in cui mi si chiedevano 2000 euro per pubblicare!! Mmmh… meno male che avevo vinto, figurati se avessi perso! Ancora più demenziale la Caos. Avrebbero deciso quante copie stampare, e aperto le prenotazioni sei mesi prima dell’uscita del libro. Chiuse le prenotazioni al momento della messa in commercio, io avrei dovuto pagare tutte le copie invendute, cioè non prenotate da nessuno. Se non avessi pagato, a chi avesse già prenotato (e pagato), avrebbero mandato qualcos’altro, perché non si sarebbero nemmeno presi il fastidio di mandare in stampa. Un nome, una garanzia: più caos di così!...

 

E poi? Ci racconti le fasi della gestazione del libro?

 

Poi ho trovato degli angeli. La Booksprint. Quando hanno saputo delle mie condizioni economiche ben al di sotto della soglia di povertà, hanno deciso di fare tutto gratis, e me l’hanno comunicato il giorno del mio compleanno. Avete mai ricevuto un regalo del genere? Persone gentili, serie, competenti, disponibili, affidabili… sono stata circondata di attenzioni fino al momento in cui ho avuto il libro tra le mani. Non fanno pubblicità? E chissenefrega, hanno fatto anche troppo, e del resto non la fanno neanche quelli a pagamento!

 

Il tuo rapporto con le case editrici fino ad oggi?

 

Ho trovato, successivamente, la Youcanprint e la e-Pubblica che hanno pubblicato gratis, brava gente con cui mi sono trovata benissimo. Ma non mi fido più di tutte le chiacchiere che ho sentito finora, e sconsiglio a tutti di pubblicare a pagamento, alle condizioni che vi ho esposto. Certo, se uno ha tanti soldi e la voglia di cavarsi uno sfizio, perché no? Chi si compra la Ferrari, chi la pelliccia, chi un attico con vista panoramica, perché non pubblicare un libro? Ma non fate sogni campati in aria, si scende subito. Probabilmente proverò a pubblicare qualcosa a pagamento (ma non con quei signori citati in prcedenza), giusto per vedere cosa succede, e magari per potervelo raccontare. Ma non credo assolutamente che questo mi porti qualche vantaggio. Anzi, ne sono più che convinta. Voglio solo poter dire a me stessa che ho fatto tutto quello che potessi fare, senza lasciare nulla di intentato. Ma è un mio scrupolo, ripeto: sono convinta che questo non mi porterà a nulla.

 

Perchè Fantasy?

 

Mah, ognuno ha i suoi gusti. Non mi piacciono le storie d’amore mielose e sdolcinate. Amo i racconti qualitativamente sopra le righe, e debitamente conditi da un contesto di azione, pathos, dramma, movimento e colpi di scena. Ma dato che sono – mi dicono – una maledetta perfezionista che cura i dettagli in maniera maniacale, preferisco la fantascienza e il fantasy: lasciano più spazio a tutta una serie di situazioni che posso infarcire di difficoltà stratosferiche del tutto inusuali, per il gusto di farle risolvere ai miei personaggi. E, detto fra noi, quello che scrivo si potrebbe considerare un genere nuovo. I miei lettori mi dicono che sì, ci sono le astronavi, ma la storia potrebbe essere ambientata anche in qualsiasi città reale e non cambierebbe di una virgola. Idem per i vari mostri dei miei racconti “fantasy” (già scritti ma ancora da pubblicare) Invece di chiamarli mostri, puoi chiamarli negri, nativi americani, extra comunitari, e la storia non cambia. Conoscete qualcuno che, trent’anni fa, non avesse paura dell’invasione degli extra comunitari? Anche adesso c’è qualcuno che li ucciderebbe al volo, credo. Purtroppo. Possiamo definire i miei racconti Reality Fiction?

 

Cosa c'è di te nei tuoi personaggi e come li hai strutturati? Ispirandoti a ? Descriviceli.

 

Il personaggio che amo di più, in assoluto, è Brian Black. Cocciuto, ribelle, indomabile, coraggioso, intelligente, determinato, spietato e crudele eppure profondamente sensibile e umano, alla ricerca di giustizia con il mitra in mano. Un maledetto bandito capace di farsi amare, e un disincantato capace di incantare. Il guerriero dell’impossibile, che ho creato per continuare a combattere tutte le volte in cui sono stata io a credere di non farcela. Per continuare a crederci, lungo tutti i secoli in cui l’unico amico è stato lui. L'amico più prezioso, che ha saputo infondermi la certezza che ci sia sempre una via d'uscita. Che finché lui fosse riuscito a cavarsela nell'impossibile, ci sarei riuscita anch'io.

Stylo è il suo alter ego. Descritto da Juno, protagonista femminile: Stylo Van era così diverso da Brian, così...

tranquillo; una presenza forte e rassicurante, composto, distinto. Se uno era dotato di una personalità talmente focosa, magnetica, dominante al punto di soggiogare chiunque attorno a lui, l'altro era la presenza oscura e silenziosa alle sue spalle, che senza bisogno di mettersi in mostra, aveva sempre la situazione in pugno.

L'onda e il riflusso, il giorno e la notte, il fuoco e la sabbia che lo spegne; perfettamente complementari.

Il Diamante Nero non era una sola persona. Erano due.

E Juno? All’inizio una marmocchia snob e viziata, che di pagina in pagina si trasforma, rivede le sue convinzioni, il suo modo di essere, iniziando a ragionare in base a quello che percepisce come realtà, oltrepassando i pregiudizi.

 

Se dovessi descrivere Blado 547 e Fratelli dello spazio profondo e i tuoi ingredienti fossero libri quali sarebbero?

 

Non sono tutti libri, gli ingredienti. Ci sono dentro anche molti film. Dovremmo frullare insieme gli uni e gli altri. Magari iniziando a infilare nel frullatore Salgari e tutto un ventennio di Urania e di Cosmo fantascienza, aggiungere Star Trek, Guerre Stellari, Rambo, e proseguire con una buona dose di Piero Angela e tutta la sua bibliografia. Il tocco finale è dato dalle biografie di Cesare, Annibale e Alessandro il Grande.

 

Quale è la critica più aspra che hai ricevuto? e quella più bella?

 

Eh, le aspetto ancora, le critiche! Sto chiedendo a tutti i miei lettori più tosti, di farmi un fuoco di fila di critiche, ma ci vorrà ancora del tempo perché rileggano tutto e prendano nota. Sembrerà strano, ma sono molto più a caccia di critiche, che non di elogi. Potrei dire il finale di Blado, perché non definisce nulla, ma l’ho scritto così perché in realtà, Blado è un pre sequel dei racconti del dopo bomba che avevo già scritto. C’era questo mondo sconvolto dalle radiazioni, ma non era chiaro cosa fosse successo, quale fosse stato l’evento scatenante. In Blado, questo viene spiegato nel corso della storia, e per me tutto poteva finire lì. Invece, a quanto pare, tutta la faccenda è piaciuta tanto da lasciare i lettori a chiedersi che diavolo sia successo dopo che il generatore sia stato spento. Magari riscrivo il finale. O no? Boh?

Quella più bella? Che non è fantascienza e nemmeno fantasy, perché a quanto pare, quello che scrivo è stato apprezzato anche da chi, questi generi, proprio non li sopporta.

 

Sembri una persona spiritosa e "delicata" avrei detto che fossi più da Harmony o da Romance e invece sotto sotto sei dura come il fantasy, cosa ti da la carica?

 

Bah, come dicevo all’inizio, ho avuto mezzo secolo di casini a non finire. Basti dire che ho dovuto separarmi da due mariti. “E allora?” Dite voi. Non delle separazioni semplici. Quando venivano i carabinieri a sedare le nostre liti, c’era il sangue su tutti i muri. Mi sono difesa con le unghie e coi denti, ma sono ancora viva. E se seguite i telegiornali forse capite cosa intenda. Ho difeso me stessa e i miei figli. Se non fossi diventata d’acciaio non sarei qui a raccontarvelo. Forse non avete idea di cosa significhi dormire con un occhio solo per mesi, sapendo che lui potrebbe prendere il coltello e fare una strage sorprendendoci nel sonno. Non puoi buttarlo fuori prima della sentenza del giudice, e non puoi andare da nessuno perché lo metteresti a rischio. Devi andare a letto col coltello sotto il cuscino. E sapere che se ci sarà bisogno, dovrai usarlo. Per te e per i tuoi figli. Ma se dio vuole, sono ancora rimasta una persona spiritosa e delicata. Più spiritosa che delicata. Anche perché se non reagisci alle avversità con una buona dose di spirito, forse resterai viva fuori, ma sarai morta dentro.

 

Quale è l'ultimo libro che hai letto? Il tuo giudizio?

 

Un paio di manuali di sopravvivenza di Bear Grylls. I miei eroi devono sapersela cavare dovunque, e non sono i primi manuali del genere che vado a leggere. Giudizio? Bear è un mito. Mi piacerebbe da matti una spedizione con lui, in qualche posto di merda di quelli dove gira i suoi reportages.

 

Sei favorevole alla auto-pubblicazione? E ai facili giudizi mielosi che girano nelle community?

 

L’autopubblicazione sembra la soluzione migliore, visto il panorama editoriale esposto poc’anzi. Ma dev’essere seguito da una campagna pubblicitaria, altrimenti non si vende niente. I giudizi mielosi? E che me ne faccio? Me ne hanno già fatti troppi tutti gli editori che mi hanno scritto, l’ho già detto, io sono a caccia di critiche!

 

Se dovessi dare un consiglio a chi vuole intraprendere la strada funesta dello scrittore cosa consiglieresti? Dillo come lo direbbe un pirata spaziale!!!

 

Scegliete una persona che stia sulle scatole a tutti e fatela fuori. Pare che l’unico modo di pubblicare un libro e avere pubblicità in tv, sia diventare un criminale. Come hanno ottenuto, ad esempio, Amanda Knox, Cesare Battisti, Felice Maniero, Renato Vallanzasca, il comandante Schettino, Salvatore Parolisi… Poi c’è quel deficiente che ha ammazzato la prostituta e ne ha fatto un romanzo, pubblicizzato direttamente sul tg di Italia uno. Ho saputo in questi giorni che anche Alberto Stasi e Raffaele Sollecito hanno scritto dei libri, pubblicati e pubblicizzati in tv. Se non vi sentite di commettere un omicidio, sappiate che ha pubblicato anche Monica Lewinsky…

Quasi quasi, anch’io potrei fare un p… a qualcuno e poi ammazzarlo. Così avrei doppia possibilità di venire pubblicata gratis e con pubblicità. No. Non lo farò. Se volete leggere i miei libri, leggeteli, se no, fate quel c… che vi pare.

Uscirò a breve con altri due romanzi, e se non mi vedrete in libreria, saprete che è perché non ho guai con la legge.

 

Grazie mille a Erika per averci raccontato parte di se.

Buona scrittura...

Sarah

 

 

 

Fratelli dello Spazio Profondo, Booksprint edizioni € 18.40, pagine 340

Youcanprint edizioni, € 15.00, pagine 322

e-Pubblica € 5.99, 588 kbite file https://libreriarizzoli.corriere.it/Fratelli-dello-Spazio-Profondo/OhmsEWcVIvYAAAE290IC_fMf/pc?CatalogCategoryID=r76sEWcWrSgAAAErK7kdhq_J&Root=eBook

 

 

Blado 457 oltre la barriera del tempoYoucanprint edizioni € 14.00, pagine 266

e-Pubblica € 6.99 file https://www.epubblica.com/ebook/blado-457-33.aspx

 

Buona Lettura

Sarah Iles

 

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

L'intervista

29.11.2012 02:32
... ci trucchiamo ai confini del cuore, per nascondere emozioni di vita... Oggi parliamo un pò con Vincenzo Monfregola, poeta moderno. Ciao Vincenzo e benvenuto! - Mi daresti una definizione di poeta? Una domanda ardua, ognuno di noi è il poeta della propria vita, non ci sono diplomi o...
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