Come un romanzo, parte I

11.10.2012 23:10

 

Daniel Pennac

Un libro piccolo, un pamphlet sul "leggere".

E' meglio dividere questa recensione, personalissima, come del resto tutte le mie altre, in due parti, poichè voglio inserire nella seconda parte il decalogo del lettore.

In questa panoramica sui libri, le nuove generazioni e l'insegnamento dell'amore per la lettura, il Prof. Daniel Pennac ci invita a riflettere su come noi stessi riusciamo a creare l'alchimia con i libri.

Senza voler cadere nella banalità della considerazione, è diventato difficile per i giovani di oggi l'approccio al libro; troppe sono infatti le distrazioni che offre questa nuova generazione teconologica e poca è la pazienza che dedichiamo nel tramandare l'amore per la lettura ai nostri figli, la nuova generazione. Pennac rileva come sia difficile per un giovane ragazzo tornare a casa dopo la scuola e dedicarsi alla lettura, sia essa di 1 pagina sia essa di 400 pagine, non fa testo. Una malattia diffusa e sempre in crescendo che rovina la capacità stessa dell'apprendimento.

L'autore scrive una non velata critica alla tv/cinema che offre una immagine, una atmosfera, scene e musica dove non c'è nulla da conquistare, dove quasi non c'è azione in chi guarda, se non quella stessa del guardare. Ed è in questa immediatezza, in questa arte senza riscatto, che si poggia molta dell'inerzia dei giovani. La scuola poi, è carente, è obsoleta, è il luogo in cui "i metodi di apprendimento della letteratura, l'anacronismo dei programmi,l'incompetenza dei maestri,la vetustà dei locali e la mancanza delle biblioteche" fanno da padrone. Come può un ambiente del genere garantire la creazione dell'alchimia tra lettore e libro?

La lettura è un atto, "un atto di crezione permanente", dice Pennac.

Pennac allora torna indietro e dopo aver buttato carne al fuoco rivela che non è colpa della società se i figli di oggi non amano leggere e non capiscono il bisogno di leggere ma solo dei genitori che non hanno saputo insegnare loro la curiosità e il desiderio di apprendere.

I colpevoli sono i genitori sbadati, quelli che si stancano di rileggere sempre la stessa storia ogni sera ai propri figli, che "rimpallano" tra loro chi dovrà essere il lettore, che a volte usano la lettura serale per fare scuola e che perdono la voglia di dedicare del tempo ai propri figli.

Molte delle cose che ho trovato nel libro di Pennac si trovavano già nella mia testa ma leggerle tutte concentrate e perfettamente descritte mi ha fatto un certo effetto. E' un libro per tutti i genitori che si apprestano alle prime letture ai figli, per capire l'importanza di quel momento.

Si comprende che non è solo un momento di stretto contatto con il proprio figlio ma è più che altro un dono verso di lui, una necessità, una conferma della presenza del genitore. Il dono altro non potrà essere che la passione per la curiosità e per la voglia di apprendere.

Cerchiamo dunque di essere vivi e presenti.

... A presto con "Come un romanzo, Parte II"

Buona Lettura

S.

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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