Narrativa-Romanzo

06.11.2012 17:37

Massimo Gramellini.

Ho comprato “L’ultima riga delle favole” ad Aprile 2012 quando ormai aveva raggiunto le vette dell'Olimpo.

Io direi che da lì si può solo cadere.

Il titolo è evocativo di un finale positivo e lieto, per questo ho avuto l’interesse a comprendere come un autore lo potesse sfruttare nella vita quotidiana.

Non v'è dubbio sul fatto che Gramellini sappia il fatto suo e sappia cosa scrivere e come scrivere.

Si capisce subito che non ci si trova di fronte ad un novellino. Ma questo non è il punto poiché amo scrivere delle recensioni che vanno oltre il "come si scrive". Non so nemmeno se riuscirei a giudicare un libro soltanto da come è scritto, sono ovviamente i contenuti che lo rendono "leggibile".

A quanto pare è un libro che ha diviso molto la critica dei blogger, dei critici e dei lettori, alcuni pollice su altri pollice giù.

E io? Boh forse ci devo riflettere ancora un po’!

All'inizio l'ho letto con le migliori intenzioni e sono arrivata a 180 pagine in due giorni, poi...una volta che ho capito dove andava a parare mi sono stufata di leggere la solita solfa.

Sono molto belle le frasi leggiadre e il più delle volte stucchevoli ma poi...manca il mordente, forse se avesse scritto un trattato pseudo filosofico sull'esistenza e l'anima avrebbe reso di più.

Quando l’ho acquistato aveva la tipica fascetta da best seller : "Oltre 250.000 copie vendute e più di 40 settimane nella classifica dei best sellers,

 mi chiedo

“o  in Italia non sappiamo che leggere o abbiamo bisogno di uno che coccoli la nostra mente e il nostro cuore”.

Per me non è un best seller, o almeno non avrebbe dovuto diventarlo.

Il protagonista in un momento difficile della sua vita vive un’esperienza, che definirei extracorporea, e la vive intensamente.

In un mondo parallelo, creato da Gramellini alla stregua di un Dante contemporaneo, gli uomini attraversano o rivedono le fasi della loro vita già vissuta per poter capire i loro errori e rimediare nella vita futura. L’idea in se non è né sbagliata né geniale né, direi, la prima del suo genere. Alcune pene e alcuni ostacoli da superare  saranno in grado di far comprendere che la vita è un dono e che, in quanto una e sola, va vissuta nel modo migliore.

Allora perché è un best sellers?

La cosa che mi ha sdegnato di più sono i rac-canti, come li chiama Gramellini, filastrocche senza senso, per me, che troviamo verso la fine del libro. Attraverso questo canto raccontato, o racconto cantato come dir si voglia, dovremmo trovare delle spiegazioni sul come vivere. Io non le ho sopportate e a fatica, per amore della storia, le ho lette.

Segnalo però alcune belle frasi che l'autore sa creare con sapienza: "L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli".

Tipica velina da Baci Perugina. Ehilà, c'è nessuno della Perugina? Gramellini è per gli aforismi!

Vi consiglio prima di fare l'acquisto di leggere alcune recensioni, vi indirizzo a quelle del sito della Feltrinelli.

Buona Lettura

Sarah Iles

400

06.11.2012 17:35

Oggi mi veniva in mente la frase che Maurizio Crozza ripete sempre per fare la caricatura di Bersani: "Uè ragazzi ma siam ..pazzi?".

Beh, si!

Se leggo recensioni positive su questo libro non posso fare altro che pensare che probabilmente chi le ha scritte o è stato pagato dalla casa editrice o non ha letto il libro.

Devo fare alcune precisazioni.

Susana Fortes scrive molto bene, semplicemente direi.

Avrebbe potuto scrivere due libri, il primo e un sequel o due libri diversi l'uno dall'altro.

Il primo avrebbe ripreso in maniera romanzata la congiura dei Pazzi e l'altro avrebbe narrato l'amore di due individui per la cultura e l'immancabile presa di fuoco dei due...sullo stile di "galeotto fu il libro e chi lo scrisse".

Non mi piace dover passare da un epoca ad un'altra in un vortice senza senso, sembrano due libri slegati. Sai di leggere un unico libri e capisci che l'intento del lettore è di creare un tunnel spazio temporale tra presente e passato, ma non ci riesce poichè non c'è legame tra i due momenti, legame di stile.

Ricordo che quando ho letto Dan Brown lui si che sapeva far parlare il passato attraverso i personaggi del presente, la storia stava in piedi da sola, qui non esiste.

Mi incuriosisce molto di più la storia relativa alla congiura dei pazzi rivisitata e "corretta" piuttosto che quella insipida del presente e uguale a tante altre.

È stato un forte dispiacere perchè amo i libri sul medioevo o ambientati in esso.

Quindi il mio consiglio è di evitare di spendere il costo del prezzo pieno del libro...come invece è toccato a me e di acquistarlo, se magari qualcun altro ve ne ha parlato bene, solo in edizioni diciamo così "ridotte"

Sarah Iles

06.11.2012 17:32

Nonostante la copertina, non ho letto questa edizione bensì l'edizione della Newton Compton "100 pagine mille lire", quindi siamo un pò più indietro nel tempo.

Favola...nel vero senso della parola.

Comincia con " C'era una volta in una città un re e una regina..." e pian piano si è sempre più affascinati dalla storia.

È un classico della letteratura latina infatti è contenuta nell'opera " Le Metamorfosi" di Apuleio...

È amore e passione e struggimento allo stato puro. Come si può amare qualcuno che non si può guardare? Eppure Apuleio lo rende possibile e rende difficile la scoperta dell'amato. Sembra che scriva per chi ha bisogno di provare dolci sensazioni .

" ...Vede il biondo capo e i fluenti capelli umidi d'ambrosia, vede sul collo bianco come il latte e sulle gote rosate le morbide ciocche di capelli sparse alcune sul petto, altre sulle spalle: dinnanzi a questa bellezza sfolgorante anche la stessa fiamma della lucerna sembrava vacillare.[...] Allora, sentendo crescere irresistibilmente dentro di sè la voluttà per il dio della voluttà, china su di lui con le labbra dischiuse prese a baciarlo e ribaciarlo con baci appassionati, senza freno, temendo solo che si svegliasse. (pg 51)"

Psiche non poteva giuardare il suo amato e quando lo fece fu punita, dall'amato stesso, con la sua fuga.

 La favola è sempre sospesa tra mito e leggenda e la linea sottile che la divide da una storia reale.

Seppur ci sia uno scambio di amore passionale e carnale e ci sia anche il desiderio dell'altro, l'amore non è completo perchè non c'è la conoscenza totale e quando Psiche sfida il proibito è costretta a fare il giro del mondo, Inferno compreso, per ritrovare il suo amore/Amore perduto.

Chi non si è mai "distrutto" per amore?

Sarah Iles

 

 

06.11.2012 17:30

Gaby Hauptmann ci sorprende in una bellissima commedia amorosa e piccante allo stesso tempo. Non c'è una pagina che non valga la pena di leggere. È un libro frizzante e geniale.

Quale donna non ha mai pensato che gli uomini hanno un "chiodo fisso"?

Quando ovviamente tutto il resto non ha importanza il sesso diventa un mero strumento e...qui interviene la genialità dell'autrice: la protagonista cerca tramite annuncio un "uomo impotente".

Tra tante peripezie il suo sogno si corona ma....ahimè dietro l'angolo un'altra peculiarità degli uomini....le bugie...

È divertente ogni personaggio e le situazioni che si creano tra loro. Un libro scritto per chi ama leggere e ridere.

La morale è dietro l'angolo, le donne cercano disperatamente uomini che possano soddisfare il loro corpo e anche il loro animo e la ricerca si fa sempre più dura.

L'edizione Feltrinelli è del 2002 ma ovviamente poco è cambiato... è più che attuale, direi che può benissimo trattarsi di un precursore dello stile di "I love Shopping".

Godetevelo!

Sarah Iles

 

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Scrittrice per ArteMuse Editore

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