Come la scrittura può aiutare a vincere le afflizioni della vita: Paolo Goglio

05.03.2013 18:17

 

Nel mio lavoro di lettura e valutazione spesso mi imbatto in libri che non hanno un buon rapporto con l'alta qualità letteraria. Alcuni di questi si perdono negli scaffali della mia libreria o in una recensione negativa, altri invece, come quelli di Paolo Goglio mi lasciano una profonda riflessione.

Paolo Goglio, eccentrico personaggio, è autodidatta della scrittura e della pubblicazione, quello che potremmo definire un autore in autopubblicazione; è persona entusiasta della vita che conduce e, mi ha raccontato, lo deve allo sfogo che ha trovato nella scrittura. Dopo un evento traumatico della sua vita Paolo si ritrova immobile sul suo letto in compagnia del nulla. Ma poi è successo qualcosa.

Dice: " [..] ho iniziato a prendere un foglietto, scrivere degli appunti, poi 2, 3, 10... decine di foglietti, continuavo a scrivere e non capivo cosa stessi scrivendo, non era da me, io ero pragmatico, scientifico, non credevo in nulla di trascendentale o religioso, scettico e anche un pò misantropo... scrivevo e non capivo che senso avessero queste cose che scrivevo, provavo a rileggerle e mi sembravano proprio assurde, ma qualcuno mi diceva "scrivi... ci penserai dopo, ora scrivi..." [..].

Si chiama "scrittura autobiografica", ovvero scrivere di sè e della propria vita, ma in un modo più profondo, più elaborato. Spesso, durante un periodo di forte stress emotivo, si sente il bisogno di confrontarsi con se stessi e l'evocazione del proprio animo, attraverso la scrittura, può essere la giusta chiave per venirne fuori.

Può anche capitare di creare degli scritti che pensiamo essere al di fuori di noi, ma sono appunti di consapevolezza  e condivisione con la nostra parte più recondita.

Cilla Burzio, esperta in counselling e mediazione relazionale, sostiene che :

Scrivere di sé significa

  • riconoscersi
  • svelarsi a se stessi
  • destrutturarsi
  • ricostruirsi
  • perdonarsi
  • darsi altre possibilità

Questo è quello che è successo a Paolo.

Inoltre l'autore ha fatto passi da gigante nella scrittura, nella forma e nella tecnica in prima persona, che è quella che gli appartiene.

Paolo è anche fotografo e direi "amante di tutto ciò che la vita rappresenta nel mondo", il suo lavoro è portare la serenità; si diverte dunque a rappresentare guerrieri dell'amore e creare codici di rinascita nonchè a scrivere delle sue avventure sulle montagne.

Paolo per me è la rappresentazione di chi vive di scrittura, nonostante non "stia nei canoni" dei big (e abbiamo anche avuto alcune chiaccherate su come migliorare i suoi libri) ci crede veramente e fa della scrittura il suo Karma.

Sempre più in alto... Paolo...

E voi, quanto scrivete per voi stessi?

Sarah

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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