A passi rapidi

29.11.2012 01:09

 

Sergio Cataldi

"Ho voglia di camminare per strada.

A piedi.

Di incrociare la gente e non notarla neanche.

Perso nei miei pensieri.

Voglio che il mondo mi sia invisibile.

Mentre lo percorro.

Voglio che il mio odio possa trasparire.

Dal buio dei miei occhi.

E dal nero dei miei indumenti."

 

Ipnotizzata dal testo. Succede nelle melodie, succede per il rumore delle onde che si infrangono e succede per il romanzo di Sergio Cataldi.

Edito da Navarra Editore nel 2010, A passi rapidi, è il romanzo d'esordio del giovane palermitano.

Immaginate di vivere la vostra vita in un acquario in cui al posto dell'acqua ci sia musica, la vostra musica preferita che vi accompagna e vi difende dal mondo, da lì guardate il mondo. Il romanzo scorre come le dita sulle corde di una chitarra elettrica. Un visionario percorso fatto di testi, rivisitazioni, luoghi bui e destino dal volto rigato dalle beffe. Come un Boudelaire dal giubotto di pelle nera Sergio Cataldi ci catapulta dentro il suo io impaziente.

Il libro apparecchia per un mondo notturno e contrario a tutto, fatto di droga, fumo e nulla più. Una vita in bilico.

Quando sfogli il libro ti rendi conto di non essere davanti ad una convenzione, è questo il motivo per cui l'ho scelto. E' stato un viaggio noir bellissmo dentro un animo seducente.

L'impostazione del testo ti riporta subito ai testi delle canzoni e le parole di Sergio suonano nella mente come canzoni fresche. La punteggiatura è singolare. Inizialmente può scompensare la lettura e invece poi la rendono per quella che è. Ogni riga ha il suo senso e può essere un mondo a se stante, ha un senso anche se non letta insieme alle altre.

"E' questo il mio inferno.

Detestare il presente.

Viverlo come una condanna.

Nel dubbio dell'innocenza.

E riconoscerlo come un ladro."

Il titolo, A passi rapidi, è il contrario di tutte le note del tempo dell'autore. Più e più volte ripete di muoversi a passi lenti dentro tutto quello che gli succede nel romanzo. Forse è la vita attorno che va a passi rapidi mentre lui, pur nel suo senso nichilista, la assapora e la odia lentamente.

La storia è perfettamente prospettica, l'inzio è il contrario della fine. Lo considero quasi un noir, per l'ambientazione in cui si viene trasportati durante la lettura e per il cuore nero del protagonista. Il libro è denso di sensi, di fatalismo e determinismo ma anche di logiche del riscatto. Forse è la gente che popola il mondo a stare stretta a Sergio.

La terra rimane un paradiso di cui apprezzare i cambiamenti, i cicli e i fenomeni.

Anche per chi si sente perduto ci può essere redenzione.

"- Ho scelto di amare ancora la notte.

- Perchè come te non riesco ad apprezzare...

- ... alcun mattino...

- ...senza aver vissuto prima l'alba."

Leggete la poesia che si nasconde dietro e dentro le parole di Sergio Cataldi.

Buona Lettura

Sarah

 

Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

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