Narrativa-Romanzo

06.11.2012 17:28

Sfido chiunque a leggere questo libro e a non rimanerne incantato. È epico, mai stucchevole, mai banale, mai troppo.

Il nocciolo del libro, la costruzione di una cattedrale nel Medioevo, potrebbe sembrare "pesante" ma non lo è.

È notevole lo sforzo di Ken Follett, soprattutto quando ti accorgi che dopo un pò finisci per credere che Kingsbridge, il borgo in cui si svolge buona parte del libro, sia reale, che la stessa cattedrale esista davvero.

Il libro mi è stato vicino, se così si può dire, in molte parti della mia vita, soprattutto per il senso di solidità della vita che ti lascia.

Addirittura mi è servito per fare una relazione socio-politica all'università.

È facile, dopo poche centinaia di pagine, capire il senso del titolo, i pilastri della Terra di quel tempo erano rappresentati dalla devozione e dalla paura del non conosciuto, ciò che era vicino alla religione. Per cui fa specie capire quanta gente potesse armarsi per creare una cattedrale e quanto fosse importante nella vita dell'uomo.

Oggi non è cambiato molto, anche se non saprei dire quali sono i pilastri della terra e se ne esistono di simili per ognuno di noi.

Il libro è meraviglioso, meticoloso e pieno di descrizioni architettoniche, minuzie che lo rendono ancora più prezioso. Inzia e finisce con bambini che accorrono ad una impiccagione, una scena decisamente strana per i nostri tempi ma normale per il Medioevo. i protagonisti vengono spalmati per un lasso di tempo lunghissimo, 40 anni, e a volte sono attori altre sono spettatori passivi della vita.

Sono fortemente daccordo con la definizione che ne ha dato il "Publisher Weekly"....un capolavoro in cui Ken Follett "raggiunge l'eterno".

Sarah Iles

06.11.2012 17:25

Con i tempi che corrono questo libro, che ho ricevuto come regalo di compleanno nel 1996, è fortemente attuale.

Oggi si sente parlare della "fine del mondo", "cambio dei poli", "calendario Maya" e bla bla bla, un meccanismo linguistico che nei più innesca una reazione di incredulità. Tutto somiglia un pò al Millennium bag e al "mille non più mille", ma quale è la verità?

Ciò non è dato sapere e potremo constatarlo solo dopo il 21 Dicembre 2012.

Intanto ricordo perfettamente che la lettura di questo libro mi ha fatto amare la cultura Maya e mi ha provocato una valanga di dubbi e domande epiche.

La bellezza del libro sta nella capacità degli autori, A. G. Gilbert e M.M. Cotterell, di spiegare semplicemente i segreti della civiltà Maya non tralasciando mai la dovizia e l'aspetto astronomico scientifico. La prima sensazione è : cavolo...come mai noi che siamo così evoluti non siamo già arrivati manco su Marte mentre i Maya facevano calcoli astronomici di millenni senza l'aiuto di strumenti tecnicamente avanzati?

Tra le tante cose segnalo che per gli autori qualcosa succederà ma il 22 e non il 21 dicembre 2012.

Lo consiglio perchè più che una storia romanzata è un saggio su una ricerca e anche per la presenza di appendici veramente intuitive e semplici.

"Man mano che si avvicina l'anno fatale, il 2012 che secondo la profezia degli antichi maya dovrebbe segnare la fine della nostra era, non si possono non nutrire apprensioni sul futuro della nostra terra. L'inizio dell'ultima era dei maya è coinciso con la nascita di Venere, la stella di Quetzalcoatl, il 12 maggio del 3114 a.C. L'ultimo giorno di questa era, il 22 dicembre del 2012, risultano ancora in evidenza le connessioni cosmiche tra Venere, il sole, le Pleiadi e Orione. Infatti così come Venere è "nata" nella prima data indicata, quando la sua levata poco prima dell'alba è stata annunciata dalle Pleiadi allo zenit, ora "muore"simbolicamente. Il programma SKYGLOBE rivela che poco prima del tramonto del sole del 22 dicembre del 2012, e nello stesso momento le Pleiadi si leveranno a est. Così, mentre il sole tramonta, Orione sorge, forse indicando l'inizio di un nuovo ciclo di precessione e quindi segnando simbolicamente la nascita di una nuova era del mondo. Quale sarà materialmente per noi il significato di questo in termini di geologia terrestre, possiamo soltanto immaginarlo... e potrebbe interessare il continente perduto".

(pagg. 247,248)

Ed. Corbaccio, 1996

Sarah Iles

 

 

06.11.2012 17:21

 

Alessandro Baricco si rinnova creando un terzo braccio di Mr Gwyn.

Racconta tre incontri e 2 vite che si intrecciano nel breve spazio temporale di un'alba. Ogni storia è autonoma e unica, ogni personaggio, in quel momento vissuto, presenta una spiccata caratteristica che si vela nella sua interezza solo alla fine di ogni racconto.

E'  un libro, come nelle "terapie" di Baricco, che tocca alcuni momenti della vita di ognuno, probabilmente almeno una volta nella vita ci siamo sentiti alienati o incompresi o fuggitivi.

Nel primo racconto si stenta a comprendere il nocciolo della questione mentre nel secondo e nel terzo si da voce alla potenza del silenzio e del rischio del cambiamento. La maestria dell'autore fa si che i personaggi delle storie avranno una dimensione oltre la conclusione del racconto poichè è il lettore stesso che può immaginare la loro vita dopo quell'alba.

Ovviamente ciò si deve alla superiore capacità di A. Baricco di evocare, creare e modellare i suoi libri per la mente di chi legge.

"Guardava quella casa, davanti a se, e pensava alla misteriosa permanenza delle cose nella corrente mai ferma della vita"

pag 94

Edizione Feltrinelli, 2012

Sarah Iles

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=NKFwPVO7TIU

06.11.2012 17:19

Tempo fa rovistando in una bancarella sgangherata ho trovato un libro il cui titolo e autore mi hanno incuriosito: La Gondola delle Chimere di Maurizio Dekobra, romando edito da libreria cosmopolita, Torino, edizione del 1926.

Già solo la rilegatura, le pagine al tatto e il visibile taglio con "taglia carta" , alla vecchia maniera, rendevano il libro allettante. L' ho comprato e letto!

Lo stile un pò Retrò ti lascia sempre il sorriso.

E' un libro d'avanguardia per i tempi in cui è stato scritto poichè la protagonista, tale Lady Diana, era votata al lusso e a tutte le velleità, una donna libera o libertina che dir si voglia.

Sempre innammorata e mai sola, una donna di quelle innammorate dell'idea dell'amore a cui il destino crudele riserva una punizione: il vero amore che dura un soffio. Il libro è divertente e ti trascina nella lettura con frasi semplici e concrete, solo alla fine si fa più pieno di emozioni e sentimento.

Le parole dell'autore possono farvi capire la purezza e la diversità con cui si spiegavano le emozioni un tempo:

[...]Il mio cuore ferito dal destino soffriraà per una piaga che nulla potrà cicatrizzare... E questo dolore, piamente, si intenerirà... Sarà questa la fiamma, la mia fiamma di Vestale impura e maledetta! Reclusa non mi rifugerò nell'amore di Dio per trovarvi la pace,ma al contrario per conservare viva la mia ferita, per non pensare alla mia tristezza, per esaltare il mio cordoglio nella rievocazione senza tregua rinnovata di una felicità annientata... Qui, Angelo mi terrà compagnia ora e per ora; vivrò colla sua ombra invisibile ai profani, ma percettibile a me che lo risusciterò col miracolo della mia fedeltà...[...]

Sarah Iles

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Scrittrice per ArteMuse Editore

D & M Gruppo editoriale

L'intervista

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Con tanto orgoglio oggi vi presento un autore, Giacomo Bertoni, che scrive fiabe per bambini. Capirete, leggendo, che è una persona gentile, un autore attento e molto molto intelligente.     Ciao Giacomo,   - Si dice oggi che i bambini non leggano più ma il trend delle vendite dei...
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